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Il fungo medicinale Hericium erinaceus migliora l’umore e i disturbi del sonno in pazienti affetti da sovrappeso o obesità.

Il fungo medicinale Hericium erinaceus migliora l’umore e i disturbi del sonno in pazienti affetti da sovrappeso o obesità.

Hericium erinaceus ha promosso un apprezzabile miglioramento dei disturbi dell’umore di natura depressiva-ansiosa e della qualità del riposo notturno. Questi effetti persistono almeno fino ad otto settimane dall’interruzione della supplementazione con H. erinaceus, suggerendo un suo coinvolgimento nella plasticità neuronale come precedentemente osservato dall’aumento di NGF o BDNF.

Il fungo medicinale Hericium erinaceus migliora l’umore e i disturbi del sonno in pazienti affetti da sovrappeso o obesità.

 

Istituti coinvolti nella sperimentazione

Questo lavoro, pubblicato dal gruppo di ricerca coordinato dalla Prof.ssa Paola Rossi dell’Università di Pavia, ha coinvolto cinque Centri di Ricerca, in particolare il centro di Obesità e Lavoro al IRCCS Fondazione Policlinico Ospedale di Milano, l’ Unità di Biochimica e Microbiologia, IRCCS Fondazione Policlinico Ospedale di Milano, il Dipartimento di Biologia e Biotecnologia “L.Spallanzani”, di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia e il Dipartimento di Neuroscienze Fondamentali dell’Università di Ginevra.

 

Background

In questo lavoro, pubblicato il 18 Aprile 2019 su Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine, gli autori del lavoro hanno valutato l’efficacia del fungo medicinale Hericium erinaceus, nella specifica formulazione di Micotherapy hericium di AVD Reform, nella riduzione dell’ansia, nei disturbi dell’umore e del sonno, in pazienti affetti da sovrappeso ed obesità, indagando anche sui possibili meccanismi d’azione alla base dell’attività del preparato proposto come supplementazione.

 

Era già noto infatti che il fungo medicinale Hericium erinaceus,conosciuto anche come Yamabushitake o Lion’s Mane avesse un ruolo neuroprotettivo nelle malattie neurodegenerative come la demenza, e l’Alzheimer.

 

Lo stesso gruppo di ricerca aveva già recentemente pubblicato dati molto rilevanti, ottenuti in vivo in modelli murini, circa l’effetto di H. erinaceussulla memoria di riconoscimento, sulla curiosità e approccio al nuovo (1,2) e nella reversione del declino cognitivo durante l’invecchiamento (3). L’H. erinaceusinfatti, contiene componenti bioattivi, alcuni dei quali anche a livello del sistema nervoso centrale, tra cui polisaccaridi, erinacine ed ericenoni, in grado di attraversare la barriera ematoencefalica ed indurre le neurotrofine NGF e BDNF (4), steroidi, alcaloidi e lattoni che svolgono un ruolo nel prevenire, alleviare e/o trattare diverse patologie, tra cui cancro, depressione, diabete, iperlipidemia e malattie neurodegenerative. Per intraprendere questo studio sono stati raccolti dati epidemiologici che indicavano come soggetti affetti da obesità avessero anche un aumentato rischio di sviluppare disturbi dell’umore e viceversa.

Inoltre è noto come esista una relazione tra obesità umana e una diminuzione del livello sierico di BDNF, una neurotrofina con effetto anoressigenico, mediato dalla molecola mTor, bersaglio della rapamicina. Diversi studi riportano anche valori di BDNF periferico significativamente più basso nei pazienti con depressione maggiore, schizofrenia, disturbo bipolare o disturbo dello spettro autistico (5)

 

Disegno sperimentale

Questo studio ha valutato gli effetti di una supplementazione durata 8 settimane con 3 cps/die di Hericium erinaceus(estratto e fungo intero, Micotherapy Hericium di AVD Reform) sulla depressione, sull’ansia, sulla qualità del sonno e sul disturbo da alimentazione incontrollata, in 77 soggetti sovrappeso o obesi trattati con un regime dietetico ipocalorico. La figura 1, estratta direttamente dal lavoro clinico, descrive il disegno sperimentale ed evidenzia il momento del reclutamento dei pazienti (T0), dopo 2 mesi dall’inizio della supplementazione con H. erinaceus(T1) e dopo ulteriori 2 mesi di interruzione della supplementazione (fase di wash-out) (T2).

 

Reclutamento dei pazienti

77 volontari affetti da sovrappeso o obesità sono stati reclutati presso il Dipartimento di Medicina Preventiva, Clinica del Lavoro Luigi Devoto, centro sull’obesità dell’IRCCS Fondazione Policlinico Ospedale di Milano (Italia). I pazienti (62 femmine e 15 maschi, con età media di 53,2 ± 0,7 anni) sono stati divisi in modo random in due gruppi: gruppo di controllo (n = 37) e gruppo supplementato con H. erinaceus(n = 40). I pazienti reclutati presentavano almeno uno dei sintomi indicati: ansia, depressione, disturbi del sonno o da alimentazione incontrollata, individuati attraverso specifici questionari di autovalutazione.

 

Risultati

La dieta a basso contenuto calorico ha permesso di osservare in entrambi i gruppi sperimentali una riduzione dell’indice di massa corporea e del disturbo da alimentazione incontrollata, indicando che tali miglioramenti erano correlati al regime dietetico.

 

Otto settimane di integrazione orale di H. erinaceushanno ridotto la depressione, l’ansia, i disturbi del sonno e da alimentazione incontrollata. In particolare, il trattamento conH. erinaceusha ridotto, in questo gruppo di pazienti, la depressione del 27,2% a T1, l’ansia del 38,8% e i disturbi del sonno del 55,4% a T1 (Figura 2). Dopo 2 mesi dalla sospensione del trattamento l’effetto era ancora evidente e statisticamente significativo rispetto a T0. Nei pazienti trattati è stato osservato dopo due mesi di assunzione di H. erinaceus un aumento del Pro-BDNF plasmatico, e del rapporto Pro-BDNF/BDNF, senza però osservare un incremento dei valori di BDNF (Figura 3).

 

Conclusioni

1.    erinaceusha promosso un apprezzabile miglioramento dei disturbi dell’umore di natura depressiva-ansiosa e della qualità del riposo notturno. Questi effetti persistono almeno fino ad otto settimane dall’interruzione della supplementazione con H. erinaceus, suggerendo un suo coinvolgimento nella plasticità neuronale come precedentemente osservato dall’aumento di NGF o BDNF. Il miglioramento dei disordini dell’umore è stato associato a un cambiamento in termini delle neurotrofine pro-BDNF e del rapporto pro-BDNF / BDNF, suggerendo un loro ruolo in queste patologie. L’aumento del precursore del BDNF dopo due mesi, che rimanda all’azione adattogena caratteristica dei funghi medicinali, ma non della sua forma matura, potrebbe indicare che i sintomi depressivi osservati nel gruppo di pazienti selezionati non erano così tanto elevati da indurre l’espressione delle specifiche proteasi necessarie per la conversione del Pro-BDNF in BDNF maturo. Gli autori concludono dicendo che per confermare questa osservazione che saranno però neccesari ulteriori studi.